
GIUSEPPE SAPONARA
Autore e Regista
"Targa della Presidenza della Repubblica a Giuseppe Saponara" quale miglior documentario sull'arte dell'anno in qualità di regista e autore Giuseppe Saponara.
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Carlo Azeglio Ciampi - Presidente della Repubblica
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Martedì 12 gennaio nella sala Protomoteca del Campidoglio, a Roma
L’AUTORE E REGISTA GIUSEPPE SAPONARA E' STATO INSIGNITO DELL’ AMBITO PREMIO “UN BOSCO PER KYOTO 2010”
Il riconoscimento è stato dato nel passato anche ad Angela Merkel, Giorgio Napolitano e Barak Obama.
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Giuseppe Saponara cittadino benemerito di Pesaro
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E' lungo l'elenco delle opere cinematografiche e televisive, degli eventi, dei documentari e delle interviste di cui è stato ideatore, autore, regista e organizzatore, o dei premi e riconoscimenti prestigiosi che ha mietuto a livello nazionale e internazionale. La varietà e qualità di queste creazioni misura la statura culturale internazionale di Peppino Saponara. La sua creatività è stata messa in campo, oltre che in Italia, nei più diversi angoli del mondo dove spesso è stato chiamato da istituzioni o da governi di Paesi che vanno dall'Australia alla Russia, dall'Iran all'Egitto, dagli Emirati Arabi alla Romania e oltre. Scrivendo di lui alcuni personaggi tra i più grandi del mondo dell'arte, della cultura e dello spettacolo con i quali ha collaborato, hanno descritto un artista di vaste e ricche attitudini, sensibilità, intuizioni e pensieri; una personalità poliedrica con ampi orizzonti culturali. E in tutte le sue opere scorgono tracce inconfondibili di poesia. E proprio la Poesia ha messo al centro dell'ultimo grande evento ideato, proposto e organizzato nella nostra città: l'Angolo della poesia. Una manifestazione che in poco tempo è cresciuta ed esplosa in termini di contenuti e di successo di pubblico. Grazie all'impostazione del suo autore in questo “angolo” le persone hanno incontrato la poesia non come espressione di pochi eletti, ma come percezione della vita di ognuno. L'incontro fra le persone e con i poeti ha fatto scoprire il poetico che c'è in ognuno e in ogni cosa. Pesaro, la sua città, nella quale vive, dove ha incrociato le vite e le storie di tanti; Pesaro, la città di cui ha scoperto e osservato gli angoli, i colori e gli odori più reconditi, guidato dall'inseparabile cane, prima Omar, ora Melampo; Pesaro la città che ama e alla quale ha dedicato lavori, progetti, eventi, sempre mosso da un irrefrenabile desiderio di renderla più bella, attraente, coinvolgente, dinamica e colta; Pesaro il cui nome lui ha portato alto in Italia e nel mondo. Pesaro oggi vuole onorarlo e riconoscerne gli alti meriti ponendoli alla attenzione di tutta la città.
Luca Ceriscioli - Sindaco di Pesaro, 17 dicembre 2013
Questa alta onorificenza della città di Pesaro oltre a Giuseppe Saponara è stata concessa solo al Maestro Alberto Zedda e al grande attore Glauco Mauri.
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In occasione della 45^ edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro:
- Premio Speciale "Confluenza delle Arti", conferito al regista Saponara da Nadir M. Aziza, Cancelliere dell'Accademia Mondiale della Poesia, per il valore poetico del suo lavoro - Pesaro, 21 giugno 2009.
- Premio Speciale "La Rosa di Pesaro", conferitogli dal Comune e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pesaro.
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Peppino Saponara arrivò in redazione con la fama di autore umoristico, satirico e surreale, di una modernità né sofisticata né corriva, così mi era stato descritto da chi ne aveva colto le tracce in qualche apparizione teatrale e televisiva. Una ventata di cultura giovane, intellettualmente più aggressiva, o meno cauta, mi parve un rischio da correre. Fu così che quella maschera bonaria e attonita diventò una presenza amabile in un laboratorio dove un gruppo di professionisti ha lavorato severamente per trent'anni, mettendosi alle spalle in prima serata programmi come Nascita di una dittatura, i tre cicli di Viaggio intorno all'uomo, e poi Nostra padrona televisione, Credere non credere, La notte della Repubblica, C'era una volta la prima Repubblica, e gli altri Viaggi, Nel Sud, Nella Giustizia, Nel Calcio, Diario di un cronista.
Saponara salì con naturalezza su quel treno in corsa rimanendovi a lungo, con una duttilità sorprendente, aveva il gusto del "corsivo", cioè del pezzo di bravura, sapeva davvero ritrarre persone e fatti con una velocità mai trasandata semmai attento proprio ai pericoli della brevità, riaffioravano i modi tagliati su misura per intrattenere, oltre che comunicare, con i tempi e la precisione del creativo e ora del cronista. Il suo marchingegno mentale mi piaceva per la forma che riusciva a dare al gusto o se si vuole all'estetica, della leggerezza, la quale deve avere essa pure uno stile, in qualche caso d'ispirazione e di tono a suo modo anche poetico. Sotto questo profilo, lo immagino autore di cose sorprendenti, per abilità e innocenza, con il taglio delle pagine lievemente surreali di Silvano Agosti.
Sono curioso di sapere quali frutti, oggi, è destinato a dare l'ormai matura esperienza mediatica di Saponara e quale delle sue costruzioni corrisponderà meglio a un'intelligenza cosi agile e combinatoria, ma in fondo a ciò che saprà cavarne bisognerà sempre domandarsi se dietro le apparenze e persino le prove più risolute, non rimarrà intatto il dilemma dell'umorismo e della malinconia cioè del vedere e del sentire, del sapere e del percepire, del fantasticare e del concepire.
Sono certo che Saponara, secondo la lezione di Federico Fellini per il quale "l’immaginazione è il modo più alto di pensare", continuerà a fare i suoi conti sapendo ascoltare le voci, arcane e reali, del suo cervello a sonagli, fermandosi, e indugiando, nei luoghi più fidati e durevoli di un mercuriale talento.
Sergio Zavoli - Maestro indiscusso del giornalismo italiano e scrittore
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“La lista di Pasquale Rotondi”, prodotto da Rai Educational di Giovanni Minoli ricostruisce la vicenda di un uomo solo, Pasquale Rotondi che riuscì a salvare migliaia di opere d’arte dalla furia bellica della seconda guerra mondiale. Di Salvatore Giannella, scopritore dei diari, e di Giuseppe Saponara magistrale nel ricostruire luoghi ed episodi con un modo originale e probo di regia…
Aldo Grasso - Critico televisivo, Corriere della Sera
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Témoignage sur Saponara
J’ai rencontré, pour la première fois, Giuseppe Saponara à Vérone, à l’occasion de la célébration par notre Académie, de la Journée mondiale de la Poésie dédiée, cette année, à l’Amazonie, poumon du monde et à la poésie de Marcia Theophilo fondamentalement inspirée par cette « Forêt d’émeraude”. Il avait assuré, de manière hautement professionnelle, la scénographie et l’illustration filmique de la Journée.
Je ne connaissais aucune de ses œuvres et n’avais pas eu l’occasion de faire antérieurement sa connaissance. Mais j’ai vite découvert, échangeant avec luiet surtout visionnant ses films illustrant les poèmes de Marcia Théophilo, que derrière son apparence encore juvénile et d’une grande décontraction, derrière son masque d’humouret de détachement, se cachait une grande sensibilité et un sens inné de la convivialité.
Mais j’ai surtout rencontré son art de cinéaste qui sait, par l’image, épouser le souffle du poème non pas en le paraphrasant mais en révélant ses secrètes équivalences avec son propre univers d’images.
Les multiples splendeurs de la forêt, ses chatoiements et ses ombres, le miroitement argenté du fleuve, le volimmobile du colibri, les parades éclatantes des noces animales, tout ce chant de la vie s’étalait, pour notre émerveillement, sur l’écran donnant corps et couleurs, sons et lumières à la suggestion du poème.
Certaines scènes des films de Glauber Rocha et de Werner Herzog me revenaient à la mémoire alors que je regardais, ébloui, les images déroulées comme une somptueuse tapisserie baroque par Saponara vivement inspiré par la forêt amazonienne.
Une scène surtout demeura dans ma mémoire : celle d’un perroquet sautillant qui parvint, au bout d’un certain nombre de tentatives relativement comiques, à entrouvrir la porte de sa cage pour retrouver une liberté pleine d’incertitudes mais préférable au confort assoupi d’une servitude endormie.
Une leçon de cinéma.
Ho incontrato per la prima volta Giuseppe Saponara a Verona in occasione della celebrazione da parte della nostra Accademia, della Giornata Mondiale della Poesia dedicata, quest’anno, all’Amazzonia polmone del mondo e alla poesia di Marcia Theophilo ispirata essenzialmente da questa “Foresta di smeraldo”.
Ci aveva garantito, in modo altamente professionale, la scenografia e i filmati della Giornata.
Non conoscevo alcuna delle sue opere né avevo avuto modo di conoscerlo prima. Ma ho presto scoperto, dialogando con lui e soprattutto vedendo i suoi filmati che dietro la sua apparenza giovanile e disinvolta, dietro la sua maschera di humor e di distacco si nascondeva una grande sensibilità e un senso innato di convivialità.
Ma soprattutto ho incontrato la sua arte di cineasta che sa, attraverso l’immagine, sposare il soffio della poesia non parafrasandola bensì rivelandone le sue segrete rispondenze con il suo universo immaginario.
Gli splendori molteplici della foresta, i suoi riflessi cangianti e le sue ombre, il luccichio argentato del fiume, il volo immobile del colibrì, la parata eclatante delle nozze animali, tutto questo canto di vita si spiegava con nostra meraviglia sullo schermo dando corpo e colore, suono e luci alla suggestione del poema.
Certe scene dei film di Glauber Rocha e di Werner Herzog mi tornano alla memoria quando, abbagliato, guardavo le immagini srotolate come un sontuoso tappeto barocco da Saponara, vivamente ispirato dalla Foresta Amazzonica.
Una scena soprattutto resterà nella mia memoria: quella di un pappagallo saltellante che riesce, dopo un certo numero di tentativi relativamente comici, ad aprire la porta della sua gabbia per ritrovare una libertà piena di incertezze ma preferibile al conforto assopito di una servitù addormentata.
Una lezione di cinema.
Nadir M. Aziza - Cancelliere dell’Accademia Mondiale della Poesia
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Come si rappresenta ciò che non è rappresentabile? Come dare forma a una tragedia come quella di Marcinelle? Davanti a eventi di questa portata il cinema il più delle volte indaga, ricostruisce, immagina, affabula. Saponara non fa nulla di tutto questo, ma punta l'obiettivo sulle tracce fisiche lasciate dalla tragedia. Un racconto che toglie il fiato in bilico tra la perlustrazione atomica e il talento visionario.
A testimoniare non sono tanto le parole dei sopravvissuti. Sono i volti, i tic, le rughe, le pause, le accelerazioni, la voce che si incrina o gorgoglia, l'affastellarsi di riflessioni e ricordi che si impossessa dell'ex-minatore dal destino paradossale, 36 anni in miniera a lavorare e altri 24 a fare da cicerone per le visite guidate ai bambini. Un oracolo rovesciato, una Cassandra costretta a ripetere in eterno la stessa sventura. L'ultimo testimone di un dramma di nome emigrazione. Un dramma dimenticato che però va in scena ogni giorno.
Fabio Ferzetti - Il Messaggero - critico cinematografico
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Peppino: un misto tra un omino di Chagall e Terence Hill dei film con Bud Spencer. Voglio dire sogno angelicato e concretezza ironica. Vive nel suo mondo fatto di idee, ma sempre con la regia della bontà. Peppino è un ragazzo/uomo buono, che spinge anche te ad esserlo di più.
Prof. Roberto Bernabei - Direttore Dipartimento di Scienze Gerontologiche, Geriatriche e Fisiatriche all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
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A' Giuseppe Saponara
Se della luce permane il calore
se delle piante i semi
e persino il pensiero le parole
nello sguardo appassionato dell'amore
se nella nostra anima il canto
E' Omar che nasconde in Giuseppe
suo fedele cane e inseparabile
quanto un braccio e il suo naso.
Omar, Peppe, Giuseppe.
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Giuseppe Saponara mite e battagliero, quanto basta, per realizzare al meglio ciò a cui tiene con la cinepresa; l'occhio magico osserva e racconta, dispiega la vita! E non solo perché un filo ispiratore e inaspettato lo accomuna ad Omar.
Marcia Theophilo - Poetessa
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Ho visto lavorare Peppino Saponara come autore e regista nel filmato “La lista di Pasquale Rotondi”. La sua alta professionalità, il modo di guardare la realtà con humor metafisico, l’appassionato accanimento con cui affrontava le situazioni di regia, non sempre facili, hanno fatto sì che oggi il suo ricordo, per certe affinità umane, sia teneramente collegato dentro di me con il ricordo di mio padre.
Giovanna Rotondi Terminiello - Figlia di Pasquale Rotondi e Sovraintendente alle Belle Arti di Genova
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Peppino Saponara è un essere vibratile che si nutre di cultura e di emozioni. Grazie alla innata generosità, è guidato rabdomanticamente nei luoghi umani o geografici dove accadono le cose dalle quali suscita ed estrae copioso il succo denso, rilanciando e inebriando di cultura ed emozioni l'atmosfera intorno a sé.
Enrico Tallone - Editore e titolare di una delle più prestigiose case editrici al mondo
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“Peppino Saponara è una persona di rara sensibilità, con una intelligenza vivace, sottile sempre aperta e una cultura che non è sedimento ma respiro. E' un vero artigiano dell’immagine che attraverso una attenzione assoluta al singolo fotogramma riesce ad esprimere la propria delicata visione del mondo.”
Michele Afferrante - Scrittore e autore de "il senso della vita" con Paolo Bonolis
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Peppino è ed è sempre stato per noi - per Sergio e per me - un amico caro che abbiamo sempre apprezzato, non solo per le sue originali qualità e capacità artistiche nel campo del suo lavoro, ma soprattutto per il valore della sua persona, per il calore delle sue qualità umane, per quella sua speciale "intelligenza del cuore" che sa unire in modo raro la cultura alla modestia, la profondità alla semplicità e alla delicatezza, l'ingegno alla tenerezza e alla pietà.
Anna e Sergio Quinzio - Scrittori e teologi
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Peppino, Peppino, questo sei per me, adorato Peppino, lo spavento della vita che diventa gioco, follia che ci consola, che ci fa compagnia, che ci prende per mano o per la gola e ci dice: la c’è la strada, anche dove non vediamo nessuna strada, la c’è un piacere da prendere, anche se siamo travolti dal dispiacere. Tutte le nostre piccole botteghe, i nostri miserevoli bunker, le nostre risibili agende, tutto salta in aria, Peppino, quando si manifesta Peppino. Penso a te, a te che non sei in nessun luogo, e penso che quello vorrei fosse il mio luogo. Si, questo vorrei.
Giancarlo Dotto - Biografo di Carmelo Bene e Prima firma de "La Stampa"
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Peppino era una delle poche persone con le quali aveva senso litigare di design, vista la sua cultura, libera, onesta e senza compromessi.
Dino Gavina - Maestro del Design italiano e mondiale
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Peppino è uno dei più grandi artisti che io abbia mai conosciuto, troppo colto, non ci sono altri matti come lui, per cui è costretto a fare tutto da solo.
Guido Lucarelli - Ematologo di fama internazionale
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Come si fa a raccontare le cose con la sensibilità di un poeta e la visione d’insieme di un direttore d’orchestra, dettagli e struttura, ritmo e passione? A mettere insieme la simpatia dell’entusiasmo con il dramma dell’emozione? Uno sguardo surreale che scende nel profondo e racconta, inventa e documenta? Ecco, il mistero di Peppino Saponara è proprio questo. Come fa?
Carlo Lucarelli - Scrittore di fama internazionale
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È possibile con Peppino nella stessa serata parlare di crisi in medio oriente, quanti tipi di farfalle esistono al mondo, quante passeggiate sono state fatte dall’uomo sulla luna e per quanti anni Dolker si fermò a Vietri… sa rispondere sempre a tutto, un mistero. Ma credo che la sua forza sia nell’innata curiosità e consapevolezza di saper poco o nulla.
Alberto Silvestri - Tra i più grandi autori televisivi esistiti.
"...grazie Alberto per il bene che mi hai voluto e per quanto mi hai insegnato."
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Giuseppe Saponara con eleganza, fascino, spirito ed indiscutibile ostinazione, lega se stesso al suo lavoro creativo di regia e come spesso accade per molti, le cui immagini appaiono effimere, le sue, pregne di poesia, restano a lungo, per sempre.
Giacomo Guidi - Dir. Artistico Piero Guidi S.p.A.
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Caro Peppino, è tutta una cosa di ombrelloni tra Gabicce Monte e Riccione nella canicola e di nostalgia. Poi i viaggi perpendicolari verso Roma nella speranza nostra di dimostrare qualche qualità. Le chiacchierate sulla ghiaia di Vallugola sempre fantasiose rivolte all'invenzione concluse tutte con un sorriso vero! C'è la stima sincera e reciproca che attraversa con leggerezza tutte le fasi della vita. Peppino, secondo me siamo amici, ma molto amici, anche nelle assenze. Bisognerà farsene una ragione!
Caro Peppino, un saluto per ribadire la grande stima per la creatività un po' folle e sempre sorridente che ti appartiene...
Andrea Guerra - Musicista, vincitore del David di Donatello, candidato all'Oscar
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Dalle brume spesse e mefitiche della storia televisiva d'Italia compare all'improvviso un fantasma, gradito fantasma, assente da anni dalla mia vita. Perché Peppino, perché? Torna ai nostri "arditi" sogni di gloria, ai nostri programmi improponibili, alle nostre velleitarie scalate ai vertici della programmazione "leggera". FAX a FAX Peppino!
Sergio Spina - Scrittore e regista storico di "Mixer"
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Animo libero, sincero, ingenuo, geniale, la sua mente viaggia più veloce di lui, quasi a sembrare a volte di non riuscire a dominarla, noi tutti lo ammiriamo per la sua curiosità e cultura che sembra non appartenergli, capace di affrontare qualsiasi argomento con l’ingenuità di un bambino e la preparazione di un dotto, è così, lo è sempre stato ed è per questo che è mio amico.
Amedeo Pagani - Trai i più premiati produttori di cinema al mondo
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Viaggiare, sognare, immaginare la vita chiusa nelle case ma desiderosa di libertà.
A Peppino, poeta narrante emozioni e sentimenti antichi.
Un pensiero ed un abbraccio.
Tullio Badioli - Grande Imprenditore e produttore (Moschino - Gruppo Ferretti), amante del mare
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Orchestra
con indice e medio a sforbiciare nell’aria
il dettaglio fondamentale.
Sottolinea
con eloquio posato e mimica facciale
il modo di raccontare.
Indossa
destrutturato berretto a visiera piegata
come guardiano del bello.
Legge Manganelli e Baldini, Rilke e Landolfi, Ceronetti e Celine
commentandone i versi.
Narra
attraverso una lente mai deformante
Il poetico via vai di questo mondo.
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Carlo Vanoni - Critico d'arte, presentatore televisivo (orgogliosamente amico di Peppino)
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"Dovevo intervistare Mario Giacomelli, mi prese a braccetto e dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio e dopo avermi scrutato mi disse che non amava essere intervistato, ma di me aveva fiducia. Pose solo una condizione:
“Peppino non raccontiamoci cose intelligenti, parliamo di cose sensibili, siamo più adatti”.
Tra le cose più belle che mi siano mai capitate ed ancor oggi lo ricordo con quel vestito nero e quei capelli bianchi che lo facevano somigliare alla mamma.
Mario Giacomelli - Forse il più grande fotografo al mondo
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Ho incontrato l’autore e regista Giuseppe Saponara in occasione di una presentazione del suo splendido film documentario dedicato a Pasquale Rotondi. Ma è nella successiva visita al museo di Savona, davanti a ceramiche di Asger Jorn, Lucio Fontana, Wifredo Lam….che ho conosciuto anche Peppino, che insieme a Giuseppe compone uno straordinario, versatile e vulcanico artista, appassionato estimatore e conoscitore della ceramica, e designer, presente in molte manifestazioni in campo ceramico.
Il comune amore per quest’arte antica di terra, acqua e fuoco, ci ha fatto scoprire amici, colmando il tempo. C’è magia nella ceramica, forma e colore che trasmette emozioni e sensazioni, esuberanza fantasia e calore come in Peppino. Telefonate e purtroppo rari incontri, con il piacere della condivisione di artisti, da Saba Telli ad Ansgar Elde…… a Carlos Carlé.
Eliana Mattiauda - Direttrice dei Musei Civici e della Pinacoteca Civica di Savona
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Peppino ha il raro dono della narrazione e del racconto, tant'è che quando parla le parole prendono colore.
Lella Costa - Attrice
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Avendo conosciuto personalmente Gino De Dominicis e conoscendone quindi il carattere ed il genio indiscusso, posso affermare con assoluta certezza che con Peppino avrebbe stretto una sincera e proficua amicizia.
Perché dico questo? Perché Peppino con il suo lavoro la “Calamita cosmica” fra tutti è stato il solo ad accarezzare l’anima del grande genio senza però disturbarla. Anzi delicatamente soffiando sulle ali delle sue idee.
Grazie Peppino.
Carlo Bruscia - Direttore artistico "Una Arte Fano"
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Mi trovavo un giorno a casa in campagna in compagnia di due cari amici, il tenore Placido Domingo ed il direttore d'orchestra Daniele Gatti, ed ero un po' in ansia perché mi era stata annunciata la visita di un giovane autore e regista televisivo che voleva raccontare mio padre, il grande Mario del Monaco, una delle cose credo più difficili e complicate vista la statura e la complessità del personaggio. All'improvviso arrivò e mi vidi di fronte un ragazzo un po' trasandato, timoroso ma cortese, lo facemmo accomodare ed io con Placido e Daniele continuammo a discutere delle nostre idee e dei nostri progetti, convinti tra l'altro che prima o poi Saponara avrebbe fatto qualche domanda. Invece Peppino se ne stette tutto il giorno a guardarci ed accarezzare il nostro vecchio cane maremmano, passeggiare nel giardino e fissarci da lontano. Verso sera, senza aver mai chiesto neanche un bicchier d'acqua, si commiatò ringraziandoci e scusandosi, ancora non so di che. Pensai che certamente non ne sarebbe potuto scaturire nulla da quell'incontro ne che mai si sarebbe realizzato quel progetto, mi confortò un po' Placido Domingo il quale mi disse "sai Giancarlo, c'è chi guarda e c'è chi vede". Dopo due mesi vidi il lavoro su mio padre 'L'Ultimo Otello - il principe del bel canto" e rimasi commosso e sorpreso, perché credo sia il lavoro che più di ogni altro ha colto la poetica e la grandezza di papà Mario. Ed allora capii che dietro quell'aspetto un po' stralunato si nascondeva un vero animo visionario ed una intelligenza artistica. Ora siamo amici e quando vedo un maremmano penso sempre a quelle lunghe interminabili carezze.
Giancarlo Del Monaco - Già Direttore Generale dei più grandi Teatri del mondo e regista d'Opera
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Il carattere di Peppino nasconde l'ostinazione di chi sa pensare, fare e restare nel nostro mondo; le sue intuizioni, la sua immaginazione ci ripropongono un mondo senza limiti né confini, senza paure né false aspettative...
Zouhir Louassini - Giornalista e scrittore